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Calano i fallimenti delle imprese, continua la ripresa italiana

L’analisi di Cribis registra una diminuzione generale dei fallimenti del 5,9% nel 2018

Finalmente una buona notizia per le imprese italiane: secondo l’Analisi dei fallimenti in Italia effettuata da Cribis, società del gruppo Crif specializzata nell’informazione per il business, nel corso del 2018 i fallimenti in generale sono diminuiti del 5,9% rispetto all’anno precedente.

Un dato che, secondo l'analisi, conferma il trend positivo degli ultimi anni e che fa tirare un sospiro di sollievo alle imprese italiane. Anche se non tutti i settori hanno reagito allo stesso modo alla ripresa economica.

 

I cali per settore

industriale calo fallimenti

Nel dettaglio, i cali più significativi si registrano nel settore industriale (le aziende fallite sono circa l’8% in meno rispetto allo scorso anno), mentre nel settore dell’edilizia la diminuzione dei fallimenti è sotto la media (-2,3%).

Per quanto riguarda i settori del commercio e dei servizi, Cribis ha rilevato una contrazione dei fallimenti rispettivamente del 6,4% e del 6,7%. La ricerca evidenzia anche che, negli ultimi 10 anni, il 2014 è l’anno con più fallimenti di imprese per i settori commercio, industria ed edilizia, mentre per i servizi l’anno peggiore è il 2015. Considerando sempre i fallimenti degli ultimi 10 anni, lo studio riporta che le aziende fallite lo scorso anno sono quasi il 20% in più rispetto al 2009.

Secondo Marco Preti, ad di Cribis, «i dati sui fallimenti 2018 confermano un trend positivo che va avanti dal 2015 e che vede il numero delle aziende costrette a chiudere i battenti ridursi sempre più. Tra 2016 e 2017 (-11,3%) abbiamo rilevato il calo maggiore, mentre in termini assoluti l'anno più negativo del decennio è stato proprio il 2014, quando ben 15.336 aziende sono state costrette a portare i libri in tribunale».

 

Uno sguardo alle regioni

edile calo fallimenti

Indagando le singole regioni, il numero più alto di fallimenti si registra in Lombardia (21,8%), seguita da Lazio (12,7%) e Toscana (8,3%). A breve distanza Veneto (8,1%), Campania (7,6%), Sicilia (6,7%) ed Emilia-Romagna (6,6%).

Sempre secondo i dati di Cribis, in Piemonte il numero di aziende costrette a chiudere è più elevato del 43% rispetto a quello rilevato in Puglia, che a sua volta è più del doppio rispetto a Marche, Sardegna e Calabria.

 

Fonte: Monitorimmobiliare

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